“Il capo perfetto” è una commedia spagnola del 2021 che offre molti spunti sulla leadership e sulle relazioni interpersonali nei luoghi di lavoro. Come spesso accade nei film che parlano di aziende, anche questa pellicola ne mostra il lato peggiore, con un effetto tragicomico ma non così lontano dalla vita reale.
Il titolo del film è provocatorio, infatti quello che osserveremo sarà un modello di management decisamente inadeguato.
La trama
Il film si concentra su una settimana della vita di Julio Blanco, proprietario di un’azienda di bilance industriali, e sulle peripezie che compie per riuscire a mantenere un’apparenza ineccepibile. Infatti, sta attendendo una commissione che dovrà decidere se assegnare un premio proprio alla sua Basculas Blanco.
Il motto di Blanco, ricevuto in eredità dal padre insieme all’azienda, è che “a volte bisogna truccare la bilancia per trovare l’equilibrio”. Una massima ideale per la sua settimana, che è tutta un correre ai rimedi per situazioni che minacciano la possibilità di ricevere il premio: la persona che ha licenziato e che staziona manifestando all’ingresso della ditta, il responsabile della produzione che sta perdendo il controllo, le conseguenze della sua ennesima storiella con una stagista. Tutto deve essere sistemato per mantenere la facciata dell’azienda ideale, prima che arrivi la commissione. Anche la bilancia all’ingresso della fabbrica viene aggiustata con una manomissione, a simboleggiare l’equilibrio precario dell’intera organizzazione.
La rilettura psicologica
Blanco è un pessimo esempio di leadership: si pavoneggia affermando che l’azienda sia la sua famiglia e i dipendenti i propri figli, ma questo è solo un espediente per esercitare il potere andando oltre il lecito.
La pretesa di diventare confidente, oltre che datore di lavoro, lo porta ad intrecciare rapporti al di là della sfera professionale: si insinua nella vita privata delle persone, utilizza lo scambio di favori per ottenere ciò che gli occorre, sfrutta la sua posizione di potere per stringere legami sentimentali.
Tutte le situazioni che vediamo raccontate nel film prevedono l’invischiamento delle relazioni, la non trasparenza e la mancanza di senso etico.
Si creano così degli equilibri precari, che Blanco riesce a tenere in piedi e dai quali, nonostante tutto, esce quasi sempre vincente: ottiene ciò che vuole e, nella peggiore delle ipotesi, perde solo un po’ di denaro. È proprio per questo che le risate che ci procura il film si accompagnano a un retrogusto amaro.
Una leadership efficace
Personalmente ho la convinzione che i capi come Blanco non riescano davvero ad ottenere successo nella vita. Sono i responsabili e le responsabili che si lasciano sfuggire i collaboratori migliori, che non sanno valorizzare veramente le persone e che rimangono impantanate nei loro stessi tranelli. Sono quelli che si curano solo delle apparenze, ma che non sanno coltivare la competenza.
Una leadership efficace, oltre che sulla competenza tecnica, si basa sulla capacità di ricevere e dare fiducia, di motivare i componenti del team, di dare feedback che offrano spazio di apprendimento, di esercitare l’assertività. I leader sono persone che coniugano le abilità di settore con una comunicazione basata su ascolto, intelligenza emotiva e responsabilità. Sono in grado di svolgere una funzione di coaching per il gruppo di lavoro.
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“Il capo perfetto” (El buen patrón) è un film spagnolo del 2021 diretto da Fernando León de Aranoa. Per ulteriori informazioni puoi visitare la pagina di Wikipedia.
Se hai piacere di approfondire questi temi con un altro film sul genere, puoi leggere l’articolo su “Il grande capo” di Lars von Trier.