Lavorare è un’attività fondamentale per l’essere umano: il sentirsi occupati (dunque utili) è una condizione che favorisce il benessere mentale. Tuttavia, per mantenere un buon equilibrio è necessario bilanciare l’impegno con periodi di riposo. Infatti, la continuità nel coinvolgimento nel lavoro può diventare nociva per la persona, e portare in secondo piano quegli aspetti positivi che fanno vivere l’occupazione come un’esperienza gratificante.
I benefici di un periodo di vacanza
Il benessere che deriva dai momenti di riposo si concretizza in:
- Riduzione dello stress: sappiamo che lo stress è la condizione di attivazione che si verifica nell’organismo (corpo e mente) a fronte di stimoli interno o esterni. Riportati nel contesto lavorativo, gli stimoli potrebbero essere obiettivi da raggiungere, problemi da risolvere, compiti da portare a termine, competizione con altri colleghi o concorrenti, ecc. Avere una pausa in cui concedersi di distogliersi da queste occupazioni significa abbassare il livello di energia da produrre e togliere l’ansia (il pre-occuparsi) legata al raggiungimento del risultato.
- Recupero delle energie e della potenza produttiva: la possibilità di dormire qualche ora in più, di rilassarsi e dedicarsi ad attività piacevoli, permette di rinnovare le energie disponibili per corpo e mente e di
- Miglioramento dell’umore: nel momento in cui abbassiamo il livello di stress, possiamo concederci uno stato di maggiore coinvolgimento su attività piacevoli e relazioni significative con amici, familiari, ecc.
- Potenziamento della creatività: è proprio quando siamo disconnessi dalla routine che possono emergere soluzioni nuove, prospettive differenti dall’ordinario.
- Aumento della consapevolezza personale: quando cala l’attività, si crea un silenzio mentale nel quale possiamo concentrarci su noi stesse/i, ascoltare le emozioni, individuare cosa funziona nella nostra vita e cosa, invece, può renderci tristi o insoddisfatte/i o frustrate/i.
Per raggiungere questi benefici è fondamentale riuscire a vivere i momenti di ferma lavorativa come vere pause, in cui il pensiero si distoglie dalle incombenze quotidiane (almeno quelle legate al lavoro) per dirigersi verso altre priorità.
Come rendere le ferie riposanti
Ecco qualche escamotage per riconciliarsi con sé stesse/i e rendere l’esperienza dei giorni di vacanza più leggera e salutare.
- Se in viaggio, mantenere dei momenti di puro riposo: quando si va in visita in posti nuovi è facile lasciarsi prendere dall’entusiasmo e voler vedere tutto. Questo, però, rischia di trasformare il momento di relax in un tour de force ancora più stancante del lavoro. Anche nel caso di viaggi itineranti, è bene prevedere nel programma qualche momenti di solo riposo.
- Partire senza troppe aspettative: anche la vacanza può portare con sé imprevisti, momenti di rabbia, tristezza, piccoli stress … Se qualcosa non va come vorremmo, non prendiamola come una tragedia! Il/la nostro/a compagno/a di viaggio si è rivelato diverso da noi? Non stiamo incontrando l’anima gemella (come sperato)? Il luogo in cui ci troviamo non corrisponde alle aspettative? Non prendiamoci troppo sul serio e facciamoci una risata!
- Staccare per davvero: non occorre essere workaholic per avere difficoltà nel distogliersi dalle abitudini quotidiane, come controllare l’e-mail, tenere acceso il cellulare di lavoro… può accadere a chi lavora come dipendente, ma anche – e soprattutto – a chi è freelance o imprenditore. La vacanza è tale se ci concediamo il lusso di distrarci. Se proprio non è possibile farlo, come minimo sarà utile darsi la regola di controllare posta e telefono in una determinata fascia oraria o in un giorno assegnato. Questo permetterà di godere al meglio il resto del tempo.
- Vivere il presente: concentrarsi su di sé e fare ciò che ci piace di più, momento per momento. Programmare ma senza troppe rigidità, non correre e concedersi il lusso di cambiare all’istante.
- Fare qualcosa di nuovo, diverso dal solito: è un’ottima medicina contro la routine della quotidianità. Stiamo parlando anche di piccole cose: leggere qualcosa di diverso dal solito, provare cibi non usuali, visitare una mostra o un museo che incuriosisce. Questo consiglio vale soprattutto per chi non parte, ma trascorre le ferie a casa. Se hai letto il libro “Per dieci minuti” di Chiara Gamberale (o visto il film che ha ispirato) ti sarà semplice comprendere il potere di applicare piccoli cambiamenti alle proprie abitudini. Basta aprire lo spiraglio di una porta per scoprire nuove possibilità.
Con questo saluto tutti e mi preparo alla ferma dal lavoro.
Buone vacanze e… ci si rivede a settembre!
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