L’EMDR è un tipo di terapia psicologica nota soprattutto per l’efficacia nel trattamento dei traumi. EMDR sta per “Eye Movement Desensitization and Reprocessing”, ovvero “desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari”. Ciò che viene rielaborato sono ricordi di esperienze che hanno lasciato una traccia nell’esistenza della persona. Si tratta di situazioni che hanno generato un forte stress nella persona, legato al rischio per la sopravvivenza (es. grandi disastri ambientali, incidenti, violenze), ma anche situazioni relazionali in cui la persona ha provato forti emozioni come paura o vergogna.
Mi sono approcciata di recente a questa modalità terapeutica, che ho trovato molto interessante, e subito ho sentito alcuni punti di contatto con la psicoterapia della Gestalt, l’orientamento terapeutico su cui si è basata la mia formazione.
In questo articolo parlerò proprio delle assonanze tra Gestalt ed EMDR.
Se vuoi approfondire la conoscenza dell’EMDR, puoi leggere questa pagina.
Psicoterapia della Gestalt e EMDR: punti di contatto nella elaborazione del trauma
La psicoterapia della Gestalt è l’approccio terapeutico formulato da F. S. Perls nel ‘900, molto prima che l’EMDR e tutti i fondamenti neurobiologici su cui si basa venissero scoperti.
Nell’avvicinarmi all’EMDR, ho potuto notare alcuni punti di contatto con i presupposti della Gestalt:
- Saggezza organismica: in Gestalt ci si avvicina al cliente con la convinzione che in lui/lei siano già presenti le risorse per poter stare bene. La Gestalt parte dall’idea che la persona non sia un oggetto che, passivamente, subisce l’influenza del terapeuta, ma che debba essere parte attiva della terapia. Allo stesso modo, nell’EMDR, il processo terapeutico si fonda sul ricorso alle risorse di rielaborazione che la persona possiede che si attivano, facilitate dalla stimolazione bilaterale.
- Gestalt incompiuta: le unità di ricordo costituiscono Gestalt, cioè blocchi di percezione compiuti, con un inizio e una fine. Tutte le esperienze che viviamo e che ci lasciano uno stato di attivazione emotiva, anche a distanza di tempo, costituiscono Gestalt incompiute, ovvero esperienze che rimangono sospese, spesso come ferite aperte. Sia la psicoterapia della Gestalt che l’EMDR lavorano sulla rielaborazione dei vissuti, che vengono ripresi sia a livello cognitivo (pensieri, giudizi) sia a livello emotivo (cosa provo quando vedo/rivedo quella scena), per giungere alla condizione in cui quella specifica situazione non genera più malessere. In questo senso, sia la seduta di Gestalt sia l’EMDR mirano alla conclusione delle Gestalt non solo nel lavoro sulla singola porzione di vita, ma anche come processo: la seduta si deve concludere con un’elaborazione ultimata.
- La complessità percettiva dei ricordi: la piena rievocazione del ricordo non implica solo le parole, ma anche immagini, suoni, odori. Questo insieme restituisce pienezza al racconto.
- L’attenzione alle sensazioni corporee: una piena consapevolezza del proprio stato di benessere implica un focus sia sulla mente, che sul corpo. La visione illuminista ci porta a pensare che la mente sia la principale detentrice della verità, mentre è proprio nel copro che possiamo trovare chiavi per una consapevolezza non sempre accessibile alla mente. È proprio per questo che la Gestalt, come anche l’EMDR, invitano la persona ad un’attenzione alla propria integrità di mente e corpo.
- L’asse passato – presente – futuro: la Gestalt lavora sul presente e sul futuro, utilizzando il passato perché fornisce le chiavi di lettura per comprendere il comportamento attuale. Nell’EMDR, il lavoro prevede la rielaborazione delle esperienze passate, con lo scopo di applicarne l’esito alle sfide quotidiane che la persona si trova ad affrontare, e sulle quali si sente in difficoltà. Il lavoro è pressoché identico: reinserire nel passato le chiavi che permettono, oggi, di sbloccare i meccanismi che frenano la persona.
Questi che ho indicato sono spunti per rendere più semplice la comprensione di come questi due approcci possano trovare una loro integrazione.
Se senti la necessità di affrontare un percorso terapeutico, contattami. Ti guiderò nel valutare come migliorare il tuo benessere complessivo e formuleremo insieme un piano di lavoro.
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