Il senso di colpa è il sentimento tipico di quando si ritiene di aver avuto un comportamento negativo, diverso dall’ideale al quale ci si vuole attenere.
Il sentirsi in colpa è qualcosa che riguarda la relazione con gli altri, ma anche con sé stessi. Facciamo qualche esempio.
Una persona si sente in colpa verso sé stessa quando non riesce a concretizzare le aspettative che ha su di sé. Come nei casi seguenti:
- Avere difficoltà a mantenere disciplina, come il rispetto delle regole necessarie per sostenere una dieta, o smettere di fumare, o per praticare sport con continuità;
- non raggiungere traguardi che ci si è dati, come un determinato voto scolastico, un certo livello di carriera, uno status sociale;
- non corrispondere all’immagine ideale che si ha di sé, come il non essere abbastanza buone/i, generose/i con gli altri.
Il senso di colpa verso gli altri, invece, può dipendere da:
- avere l’impressione di non soddisfare le aspettative delle persone importanti della nostra vita, come genitori o partner;
- avere difficoltà a mantenere una relazione positiva con qualcuno (tipico il senso di colpa dopo un litigio);
- non dare sufficienti energie a cause che riteniamo giuste, come impegnarsi per il sociale, fare il volontariato.
Indipendentemente dalla persona verso cui ci sentiamo in colpa, in ogni caso, questo sentimento nasce sempre da un’autovalutazione. Infatti, anche quando la colpa è vissuta nei confronti degli altri, il più delle volte si genera anche senza che siano gli altri a farci notare qualcosa di sbagliato.
Perché si vive il senso di colpa?
A livello sociale, il senso di colpa è un’emozione fondamentale perché è una delle basi del vivere civile. Se non provassimo questo sentimento, avremmo pochi scrupoli nel seguire le regole necessarie alla vita di comunità. È già nelle prime esperienze durante l’infanzia che la famiglia prima, e la scuola poi, trasmettono l’educazione necessaria per comprendere il giusto equilibrio tra la realizzazione di sé e rispetto dei diritti altrui. Quando questo bilanciamento si rompe e la persona prevarica su gli altri, o non si preoccupa delle emozioni altrui fino a ferirle, è utile che emerga il senso di colpa. È l’unico modo che abbiamo per rendercene conto e ripagare i torti.
Non vogliamo quindi dare il senso di colpa un significato completamente negativo. Tuttavia, esso può diventare controproducente quando ci toglie spazi di affermazione, o quando fa sì che ci si carichi di uno stress eccessivo o di frustrazione immotivata.
Chi prova senso di colpa
Non tutti siamo ugualmente soggetti a provare senso di colpa. Ci sono personalità più o meno propense a questo sentimento.
Se lo volessimo vedere su due poli opposti, da un lato troveremmo le persone prive di empatia e disposte a condotte antisociali, come chi delinque o è talmente concentrato su sé stesso da autorizzarsi qualunque comportamento, fino alla violenza. Dall’altro, le persone che portano all’eccesso il bisogno di precisione, scrupolosità, rispetto delle regole, che esagerano nel perfezionismo e che si caricano conseguentemente di ansia.
Le conseguenze del senso di colpa
Il senso di colpa è un sentimento, e in quanto tale, risiede nella nostra coscienza. Questo tipo di vissuto, specialmente se diventa il focus principale della nostra esistenza, può generare conseguenze a livello psicologico, quali:
- ansia: la paura per le conseguenze delle proprie malefatte (effettive o portate all’eccesso che siano) si può trasformare in ansia ovvero, in un insieme di timori legati al futuro. Il flusso di pensiero è all’incirca questo: mi sento in colpa perché ho commesso un errore, di conseguenza la mia vita sarà un disastro e io non sarò più amata/o dagli altri. L’ansia, a sua volta, produce sintomi quali continua tensione, sonno disturbato, difficoltà a concentrarsi, ecc..
- depressione: il vissuto di tristezza e di rabbia per gli errori commessi può tramutarsi in uno stato depressivo. La depressione si manifesta, ad esempio, nella tendenza a chiudersi rispetto agli altri perché ci sentiamo inadeguati, nel senso di sconfitta e nella mancanza di fiducia nel poter cambiare il proprio destino, fino ad arrivare ad atti autolesionistici.
- perdita di autostima: nel momento in cui la persona si attribuisce una valutazione negativa, specialmente se questa riguarda una componente importante della propria vita, l’autostima può subire un forte contraccolpo. La persona tende quindi a svalutarsi, a limitarsi nell’intraprendere iniziative, al perdere di ottimismo.
Queste indicate sono le principali conseguenze del senso di colpa, ma ogni persona è portatrice di una unicità tale per cui questo sentimento si può tradurre in molteplici differenti forme.
Liberarsi dal senso di colpa
In molti casi, il senso di colpa agisce come un sentimento che perdura nel tempo, che rimane come un sottofondo di tristezza e frustrazione che accompagna le giornate. Questo umore negativo finisce con l’impedire alla persona di realizzarsi, vivere con serenità ed esprimersi in modo assertivo. Per questo motivo è utile riconoscerlo e circoscriverlo.
Ecco alcune strategie per affrontare il senso di colpa:
- Entra in contatto con le tue emozioni e riconosci il senso di colpa: come per ogni meccanismo psicologico, individuarlo è il primo passo per poterlo rimodulare. Non è detto che la persona sia consapevole del senso di colpa e rispetto a cosa o chi lo provi. Per questo motivo, focalizzarlo è il primo passo. Prova a chiederti: quanto sono soddisfatto/a di me? Rispetto a cosa non lo sono? Che emozione provo verso me stessa/o in relazione a questo?
- Chiediti che colpa ti fai: prova a comprendere cosa, questo senso di colpa, procuri in te. Ad esempio, noti che tendi a giustificarti con gli altri per quello che fai? Ti senti a disagio se commetti un errore? O ancora, non ti autorizzi certe scelte, perché senti di non meritare di soddisfare i tuoi desideri?
- Lascia andare la colpa: a ognuno di noi capita di essere imperfetto, commettere errori, ferire involontariamente la sensibilità altrui, non riuscire ad essere la persona meravigliosa che si vorrebbe essere. Non per questo meritiamo di scomparire dalla faccia della terra.
- Accetta gli errori e fanne tesoro: se hai commesso uno sbaglio, lascia andare la colpa e concentrati su quello ti insegna: cosa puoi fare la prossima volta, per non ripeterlo? Usalo per migliorarti. Se non riesci a raggiungere un determinato obiettivo, chiediti se sia realistico o meno. Prova a rivedere il tuo modo di formulare e perseguire gli obiettivi. Puoi trovare qualche suggerimento anche qui.
- Sii gentile con te stessa/o: indipendentemente da ciò che è accaduto nel tuo passato, cerca di volerti bene, di trattarti con gentilezza, di prenderti cura di te con la stessa premura che adotteresti verso una persona che ami.
Mi capita spesso di incontrare persone accoglienti, disponibili verso gli altri, ma molto dure e pretenziose verso loro stesse. Per questo motivo penso che la quinta strategia sia la più importante di tutte, e valida per questo o altri motivi!
Lasciar andare il senso di colpa può essere difficile, se si pretende di farlo da soli. La guida di una psicoterapeuta esperta ti può aiutare e accompagnarti, accelerando questo processo.
Se senti la necessità di supporto, contattami. Ti fornirò supporto nel trovare le cause della tua insoddisfazione e costruiremo insieme un percorso tarato sulle tue esigenze.